Aifa: “CLOROCHINA NON APPROVATA PER PREVENIRE INFEZIONE DA SARS-COV-2”

03.04.2020

Il vecchio farmaco antimalarico sta dando risultati interessanti in laboratorio, ma è utilizzato anche per curare artrite e lupus e c'è un problema di carenza nelle farmacie.

⚠️ Burioni: non correte a comprarlo, l'efficacia contro Covid-19 è ancora da dimostrare!

In attesa di arrivare a un vaccino, sforzo che vede impegnati numerosi gruppi di ricerca nel mondo, si tenta oggi di aumentare le armi terapeutiche disponibili contro le infezioni da Sars-CoV-2.
Alcuni farmaci già utilizzati per altre patologie stanno dimostrando una certa efficacia:
🔴 è il caso di medicinali antimalarici (clorochina e idrossiclorochina) e anti-Hiv, per i quali il 17 marzo è giunta dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) l'autorizzazione che li rende rimborsabili dal Servizio sanitario nazionale.
In corso anche varie sperimentazioni su nuove molecole, ma ad oggi, ricorda il farmacologo Silvio Garattini, «non abbiamo un farmaco specifico per la cura di Covid-19.
La decisione su quale terapia usare spetta al medico in base alla situazione del singolo paziente, ma per poter dire che uno di tali farmaci è migliore o più efficace di un altro bisogna attendere i risultati degli studi clinici controllati avviati dall'Agenzia del farmaco».

👉🏼POSSIBILI EFFETTI AVVERSI

Dunque, la prudenza è d'obbligo e il fai-da-te (cioè assumere tali farmaci senza controllo medico) assolutamente sconsigliato. Ecco perché l'Agenzia del farmaco ha richiamato l'attenzione sull'uso appropriato di clorochina e idrossiclorochina per la terapia dei pazienti con Covid-19:
🔴 questi farmaci, ha chiarito l'Aifa, sono approvati solo per il trattamento e non per la profilassi (ovvero per prevenire l'infezione) in quanto «osservazioni cliniche preliminari suggeriscono che potrebbero offrire benefici, ma sono necessari studi clinici per raccogliere prove definitive sulla loro reale efficacia».
Inoltre, spiega l'Agenzia, prima della prescrizione è necessaria un'attenta valutazione del paziente, in particolare nei casi di malattie cardiache o in presenza di altre terapie concomitanti.
La CLOROCHINA e l'IDROSSICLOROCHINA sono medicinali autorizzati fin dalla seconda metà del XX secolo come antimalarici, ma attualmente sono utilizzati principalmente nel trattamento di malattie autoimmuni come il lupus e l'artrite reumatoide.
Negli studi di laboratorio hanno mostrato di possedere un'attività contro i coronavirus, incluso Sars-CoV2, ma sono necessari studi clinici per raccogliere prove definitive sulla reale efficacia di questi trattamenti.
Sono stati anche riportati casi di cardiotossicità, in particolare il prolungamento dell'intervallo Qt (un effetto avverso noto per questa categoria di medicinali), nella terapia di pazienti con Covid-19.

👉🏼LE CONTROINDICAZIONI

Pertanto, conclude l'Aifa, «si raccomanda a tutti i prescrittori di attenersi alle avvertenze e precauzioni riportate nel riassunto delle caratteristiche del prodotto».
In particolare, la Clorochina (Bayer) non deve essere somministrata nei pazienti affetti da retinopatia, patologie degli organi ematopoietici, favismo, miastenia grave, in corso di gravidanza e allattamento, in pazienti con psoriasi, porfiria, epilessia o gravi problemi ai reni e al fegato.
L'idrossiclorochina (Plaquenil) ha invece controindicazioni per chi soffre di alterazioni retiniche,maculopatie.

👉🏼 CARENZA NELLE FARMACIE

Precisazioni importanti, anche perché si comincia a verificare una carenza, soprattutto di idrossiclorochina (Plaquenil), nelle farmacie.
«Siamo davanti a una grave mancanza di farmaci come l'idrossiclorochina e di bombole di ossigeno per la terapia di Covid-19 - affermano in una dichiarazione congiunta Pina Onotri, segretario generale e Ludovico Abbaticchio, presidente nazionale del Sindacato medici italiani -.
Governo e Aifa devono intraprendere tutte le iniziative necessarie per assicurare una produzione sufficiente di idrossiclorochina; i medici di medicina generale non possono rischiare di partire con le prescrizioni (per i pazienti con Covid19 domiciliati) e non avere il farmaco disponibile.
Per l'ossigeno, invece, c'è bisogno di una campagna di sensibilizzazione della popolazione affinché in tempi brevi vengano restituite le bombole vuote, in modo da poterle riutilizzare».

👉🏼 BURIONI: EFFICACIA NON ANCORA CERTA

Sono diversi i Centri che stanno testando l'efficacia dei farmaci antimalarici nell'infezione da Sars-CoV-2. «Stanno emergendo dati molto interessanti - spiega Roberto Burioni, virologo presso l'Ospedale milanese -, ma non correte a comprare il Plaquenil e non assumetelo di testa vostra:
🔴 mentre l'efficacia non è ancora certa, gli effetti collaterali del farmaco sono comunque possibili.
I dati che abbiamo ottenuto suggeriscono che una sperimentazione clinica di questo farmaco dovrebbe essere svolta somministrandolo non solo quando il paziente sta già male, ma già prima dell'infezione agli individui che sono a maggior rischio.
Il Plaquenil è un farmaco vecchissimo - ricorda Burioni -, in uso da quasi 70 anni contro la malaria.
Nel 2005 alcuni ricercatori statunitensi si sono accorti che aveva in laboratorio una forte attività antivirale contro il coronavirus responsabile della Sars, sparito nel 2004.
Siccome l'attività era diretta contro un virus non più esistente la notizia era passata inosservata, ma quando è saltato fuori questo nuovo virus, "cugino" di quello della Sars, molti hanno pensato di utilizzare il Plaquenil per curare l'infezione, studiandone l'effetto in laboratorio, come stiamo facendo noi.
Ma i dati sull'efficacia del Plaquenil sono un punto di partenza e non di arrivo - conclude Burioni -.

👉🏼In mancanza di studi clinici è sbagliato assumere questo farmaco, anche perché poi non è disponibile per chi ne ha davvero bisogno».

(Salute, Corriere)

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